Per molto tempo ho pensato che la cura fosse aiutare la persona a essere ciò che poteva diventare. Citando Aristotele, tutto ciò che serve è già presente in potenza in ogni essere umano e ciò che può diventare è governato da regole assolute interne alla natura.
Oggi invece la mia idea di cura è molto più vicina all’esortazione di Pindaro: “divieni ciò che sei” che interpreto come un invito alla crescita e alla trasformazione del proprio io, in piena libertà di assunzioni. Un invito a prendere contatto con i propri bisogni più profondi e lasciare che si dispieghino liberamente in un processo di continua trasformazione.
La cura è scoperta libera, la cura è rispetto.
Cura è avere in mente, avere a cuore. Cura è essere con ed essere per. Cura è essere. Ed esserci.